Da incentivare anche il welfare aziendale e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese
Nel mondo del lavoro si registrano segnali indubbiamente incoraggianti. Tra questi, il recentissimo “patto della fabbrica” siglato tra Confindustria e sindacati per il rinnovo dei contratti di categoria: un nuovo modello di relazioni industriali partecipative e stabili per alzare la produttività, con più salari, più formazione, più competenze per i lavoratori, che sarà firmato ufficialmente il 9 marzo. Anche gli indicatori economici confermano come la locomotiva dell’economia emiliana stia viaggiando veloce e i benefici in termini di occupazione si avvertono anche in tutta la provincia reggiana. Ma a fronte di questi segnali positivi, secondo Antonella Incerti (candidata alla Camera Collegio uninominale 11 Scandiano – provincia di Reggio Emilia) c’è ancora tanto da fare.
“Innanzitutto sul tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, poi sullo sviluppo del welfare aziendale, che sta dando sicuramente buoni risultati – penso al sostegno per lo studio dei figli o ai fondi pensionistici integrativi – ma che deve essere incrementato e diffuso, per non limitarsi solo nelle imprese di grandi dimensioni. L’azione del Governo a guida PD ha già favorito il welfare aziendale, dando la possibilità di utilizzare il premio di produttività in servizi, quali i rimborsi per le spese del lavoro domestico, della badante o dell’asilo, o per la previdenza e la sanità integrativa”.
Ci sono anche altre due questioni centrali, relative alla stabilità del lavoro e ai salari spesso ancora troppo bassi soprattutto nel mondo dei servizi. Nelle proposte del Partito Democratico figura ad esempio il salario minimo legale, per combattere proprio il fenomeno del lavoro sottopagato. “Ci sono tanti lavoratori da salvaguardare e sostenere: in sede parlamentare – commenta ancora Antonella Incerti – abbiamo già impostato una serie di provvedimenti e il mio impegno primario sarà portare a termine una serie di azioni che ritengo fondamentali. Penso inoltre alla possibilità di strutturare, sulla base del piano Industry 4.0 che tanto beneficio ha portato alle nostre aziende, un piano Servizi 4.0 dedicato a quelle imprese spesso di piccole dimensioni e poco strutturate e a quei lavoratori che operano in questo settore”.