Interrogazione a risposta in commissione
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Per sapere, premesso che:
ai sensi della legge 28 luglio 2016 n. 154 art. 16 Ismea ha costituito la “Banca delle Terre Agricole” con la finalità di costituire un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni agri coli che si rendono disponibili in quanto rientrati nella disponibilità dell’ente. Nel corso degli anni la Banca è stata alimentata sia con i terreni delle operazioni fondiarie realizzate da Ismea, sia con i terreni appartenenti a Regioni, Province Autonome o altri soggetti pubblici, anche non territoriali, interessati a vendere, per il tramite della Banca, i propri terreni, previa sottoscrizione di specifici accordi con l’Istituto;
lo strumento della “Banca delle Terre Agricole” costituisce una novità finalizzata a rimettere in circolo capitali e investimenti sul bene terra, segnando un punto fondamentale nella ricomposizione fondiaria e nella lotta all’abbandono dei terreni agricoli a beneficio della competitività dell’intero sistema agricolo italiano;
da quando la Banca è stata creata, ha già messo all’asta due lotti: il primo per un totale di 7mila ettari, il secondo per circa 8mila. Si va dai vigneti agli uliveti, fino ai campi di cereali, con una superficie media di circa 26 ettari;
entro l’estate Ismea dovrebbe aprire una nuova asta per l’assegnazione di 620 terreni. Si tratta di 320 lotti non venduti nelle tre precedenti tornate più altri 300 nuovi appezzamenti , per un totale di 16 mila ettari. Finora sono stati 213 i terreni aggiudicati attraverso la manifestazione d’interesse e il versamento della caparra da parte dei giovani agricoltori;
secondo un recente censimento in Italia sono oltre 548mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall’abbigliamento ai servizi con il settore agricolo che vanta più del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili;
questa rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo;
nonostante questo cambiamento epocale l’accesso alla terra per giovani agricoltori presenta troppi ostacoli da superare. La gran parte delle terra che i giovani gestiscono è in affitto. Le garanzie Ismea hanno tempi di istruttoria troppo lunghi tanto da incidere sulle garanzie che le banche richiedono. I prezzi dei terreni risultano in molti casi più alti del valore di mercato in quanto gli stessi sono parametrati sui valori di quando quei terreni sono stati acquistati;
quali interventi intende promuovere per semplificare le procedure che consentono l’accesso alla terra e quali sostegni finanziari intende favorire per rendere competitiva le aziende agricole gestite da giovani imprenditori.
Antonella Incerti