di Antonella Incerti
Massimizzare il consenso con provvedimenti inutili, anticostituzionali e che producono disumanità diffuse: ecco il senso del recentemente decreto sicurezza firmato dal governo.
Leggendo un testo che mette insieme ‘furbescamente’ immigrazione e sicurezza non posso non dire che con questo provvedimento saremo meno sicuri.
Partendo dalla chiara pregiudiziale anticostituzionale (in fondo che noia la Costituzione, protegge le élite …) di porre su due piani diversi persone che hanno medesima cittadinanza e che commettono lo stesso reato.
E non importa se ancora una volta si arriva a depotenziare il ruolo dei sindaci per accentrare i migranti nei grandi centri di raccolta di cui conosciamo la disumanità e l’inefficacia nel contenere i flussi migratori. Ma d’altra parte l’umanità cos’è se non un altro vizio delle élite nella visione del governo populista…
Abolita inoltre la parola integrazione, che tanto non piace a nessuno. Così avremo più migranti ammassati e senza il minimo piano di costruzione di progetti di inserimento. Quindi più migranti in giro, senza scopo, più difficili da controllare e dunque… MENO SICUREZZA.
E se poi vogliamo parlare di espulsioni e rimpatri… Se ne parla moltissimo ma a che punto sarebbero gli accordi con i Paesi di provenienza? Ha trattato con i governi stranieri il nostro Ministro dell’Interni? Per ora non risulta…
Quindi ricapitolando… Si attacca il modello Sprar, da molti considerato un esempio di accoglienza di grande qualità, si torna alle mega concentrazioni nei centri di accoglienza, con conseguente maggiore impiego delle forze dell’ordine che non vengono potenziate, di rimpatri non c’è traccia… Ma si sbandiera “maggiore sicurezza”.
Potremmo insomma chiamarlo il Decreto “Facciamo finta di essere più sicuri”.